Quando il Prosciutto Devodier 24 mesi

incontra il Tartufo della scuola umbra

Quando il Prosciutto Devodier 24 mesi

incontra il Tartufo della scuola umbra

si crea una nuova esperienza di gusto.

simbolo

PROSCIUTTO 24 MESI E TARTUFO

Due antiche tradizioni italiane
di pregio dell’alta gastronomia
La salumeria emiliana al naturale delle Antiche Cantine Devodier e la scuola umbra del Tartufo si incontrano per creare un prodotto nuovo ed esclusivo dove le due identità forti e distinte si uniscono in una fusione che è stata prima di tutto una scoperta di alta qualità alla frontiera dove innovazione e tradizione si congiungono.

LE DUE IDENTITÀ

PROSCIUTTO 24 MESI

Il prosciutto 24 mesi Devodier nasce da una lunga storia familiare che affonda le sue radici nella città di Parma e nella più storica tradizione della salumeria, quella della stagionatura classica con la sola aggiunta di sale marino italiano. La famiglia Devodier, di antica origine parmigiana, è dedita alla lavorazione di soli prodotti completamente al naturale che tramite la comprensione e il controllo delle più fini tecniche di trasformazione e fermentazione aromatica crea un bouquet di aromi e sapori unico e affascinante. Un ambiente sotterraneo su fonti di acqua naturale, cantine in legno di abete intrise di profumi e un microclima di stagionatura segreto e delicatissimo riescono a trasformare la migliore selezione di carne fresca 100% italiana in un prodotto dal profilo aromatico unico. Un’esperienza a più stadi di degustazione con una suadente persistenza accompagnata da una delicata dolcezza accuratamente bilanciata.

La ricerca e la sfida

Un’eccellenza che ha richiesto oltre 24 mesi di passione e preparazione da degustare nella tradizione purista non ha impedito ai maestri artigiani di cercare abbinamenti che valorizzassero il prodotto su nuove vie rispettandone l’identità. Il connubio qua creato raggiunge luoghi di gusto inesplorati che non vediamo l’ora di condividere con gli appassionati consumatori.

TARTUFO

La storia di questo incredibile frutto della terra e la sua venerazione sono testimoniati nei primi scritti già nel medioevo in cui viene definito “fungo sotterraneo che vive in simbiosi con piante arboree, di cui sono note specie commestibili, profumate e assai pregiate”. Botanicamente i tartufi sono particolari funghi appartenenti al genere Tuber simbioticamente associati a piante arboree che compiono l’intero ciclo vitale sottoterra. Il frutto del tartufo è formato da una parete esterna (scorza o peridio) e da una parte interna (polpa o gleba) percorsa da venature. La sua amata intensità aromatica risiede nella necessità di essere trovato sottoterra ancora oggi dai nostri fidati e instancabili cercatori per continuare il ciclo naturale. La tradizione di cerca con i cani, ancora oggi insostituibile e piena di segreti, ha recentemente ottenuto il riconoscimento come patrimonio culturale immateriale Unesco . La selezione qualitativa è affidata a conoscitori esperti di questo frutto magico e nobile della terra che deve ancora oggi rivelare ancora molto del suo potenziale impatto gastronomico.

La ricerca e la sfida

La sua duttilità lo rende uno degli ingredienti preferiti dai migliori chef e artigiani culinari al mondo. Le sue note sono molto intense e hanno bisogno di essere accuratamente bilanciate con piatti spesso molto delicati. La sua fusione con un prodotto altrettanto forte e complesso è stata prima di tutto una grande sfida gastronomica.

Il prosciutto 24 mesi Devodier nasce da una lunga storia familiare che affonda le sue radici nella città di Parma e nella più storica tradizione della salumeria, quella della stagionatura classica con la sola aggiunta di sale marino italiano. La famiglia Devodier, di antica origine parmigiana, è dedita alla lavorazione di soli prodotti completamente al naturale che tramite la comprensione e il controllo delle più fini tecniche di trasformazione e fermentazione aromatica crea un bouquet di aromi e sapori unico e affascinante. Un ambiente sotterraneo su fonti di acqua naturale, cantine in legno di abete intrise di profumi e un microclima di stagionatura segreto e delicatissimo riescono a trasformare la migliore selezione di carne fresca 100% italiana in un prodotto dal profilo aromatico unico. Un’esperienza a più stadi di degustazione con una suadente persistenza accompagnata da una delicata dolcezza accuratamente bilanciata.

Un’eccellenza che ha richiesto oltre 24 mesi di passione e preparazione da degustare nella tradizione purista non ha impedito ai maestri artigiani di cercare abbinamenti che valorizzassero il prodotto su nuove vie rispettandone l’identità. Il connubio qua creato raggiunge luoghi di gusto inesplorati che non vediamo l’ora di condividere con gli appassionati consumatori.

La storia di questo incredibile frutto della terra e la sua venerazione sono testimoniati nei primi scritti già nel medioevo in cui viene definito “fungo sotterraneo che vive in simbiosi con piante arboree, di cui sono note specie commestibili, profumate e assai pregiate”. Botanicamente i tartufi sono particolari funghi appartenenti al genere Tuber simbioticamente associati a piante arboree che compiono l’intero ciclo vitale sottoterra. Il frutto del tartufo è formato da una parete esterna (scorza o peridio) e da una parte interna (polpa o gleba) percorsa da venature. La sua amata intensità aromatica risiede nella necessità di essere trovato sottoterra ancora oggi dai nostri fidati e instancabili cercatori per continuare il ciclo naturale. La tradizione di cerca con i cani, ancora oggi insostituibile e piena di segreti, ha recentemente ottenuto il riconoscimento come patrimonio culturale immateriale Unesco . La selezione qualitativa è affidata a conoscitori esperti di questo frutto magico e nobile della terra che deve ancora oggi rivelare ancora molto del suo potenziale impatto gastronomico.

La ricerca e la sfida

La sua duttilità lo rende uno degli ingredienti preferiti dai migliori chef e artigiani culinari al mondo. Le sue note sono molto intense e hanno bisogno di essere accuratamente bilanciate con piatti spesso molto delicati. La sua fusione con un prodotto altrettanto forte e complesso è stata prima di tutto una grande sfida gastronomica.

LA FUSIONE

Una tecnica di fusione unica all’interno delle antiche cantine in legno
Studiata per fare in modo che le note forti, intense e graffianti del tartufo si fondano con la delicata dolcezza e gli aromi suadenti e armoniosi dati dalla fermentazione aromatica della stagionatura classica del prosciutto crudo Devodier. Un connubio curioso ed inesplorato: due firme con un carattere aromatico fortemente riconoscibile si fondono oggi per creare una nuova avvolgente esperienza di gusto.
simbolo

La fusione di due identità ora inscindibili: un tesoro racchiuso in una vaschetta che si fa viaggio di gusto verso luoghi inesplorati.

PROSCIUTTO 24 MESI E TARTUFO